PENSIERO DI UN SEMPLICE STUDENTE
La riforma Gelmini passerà alla storia comunque vada a finire. Penso però ci sia modo e modo di passare alla storia. In questi giorni decisivi gli studenti universitari di tutta Italia hanno combattuto insieme per qualcosa che tante volte maledicono, ma a cui tengono molto. Il ddl 1905 rischia di far precipitare l’istruzione universitaria italiana agli ultimi posti della graduatoria mondiale.
I numerosi tagli porteranno sicuramente danni enormi che verranno alla luce nei prossimi anni e a rimetterci saremo soprattutto noi studenti. La qualità dell’insegnamento sarà molto minore rispetto a quella di questi ultimi anni. Ore di lezione diminuite e sempre meno ricercatori in giro per gli atenei. Ecco quest’ultima cosa turba profondamente noi studenti in quanto è anche grazie all’aiuto dei ricercatori che molti di noi passano gli esami. La loro disponibilità a restare per chiarire i dubbi anche dopo le lezioni non merita di essere ripagata in questo modo. Ma non è solo per questo motivo che la situazione dei ricercatori è da tutelare. Il decreto prevede altre modifiche che vi invito a leggere nell’articolo sotto linkato. Non è ammissibile che un organo importante come il senato accademico veda tutta la sua importanza quasi annullata, confinato da questo ddl ad un ruolo marginale. Il nostro dovere di studenti è quello di difendere e lottare contro questo decreto che se venisse approvato nel prossimo mese di novembre condannerebbe l’Italia ad anni bui, e a quel punto non solo noi studenti, colpiti fin da subito, ma anche ogni singola persona di questo paese ci rimetterebbe. L’università è il posto in cui passano un pezzo della loro vita studenti, professori, ricercatori e tutto il personale tecnico che è dietro al suo funzionamento. Insomma è una specie di casa, e vorremmo che i potenti prima di entrare e cambiare tutto, a maggior ragione se in peggio, ci chiedessero il permesso e ci ascoltassero. Noi che siamo dentro sappiamo i veri problemi, non voi che siete così lontani dal nostro mondo.
Daniele Grillo
da www.asca.it
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